Il Castello Aragonese è l’emblema dell’isola d’Ischia, una roccaforte costruita da Gerone nel 474 a.C.; in seguito nel 315 a.C. I romani fecero del Castello un fortino dove gli abitanti dell’isola trovavano rifugio durante le invasioni barbariche.
Alfonso d’Aragona fece costruire un ponte artificiale che congiungesse l’isolotto all’isola maggiore, e poderose mura e fortificazioni dentro le quali tutto il popolo poteva trovare rifugio e protezione dalle incursioni dei pirati.
Finito il pericolo dei Pirati la popolazione iniziò ad abitare il resto dell’isola, così Ferdinando I nel 1823 trasformò il Castello Aragonese in un carcere, e in seguito lo adibì a prigione politica per quegli uomini che si opponevano al potere dei Borboni, furono rinchiusi politici tra cui Poerio, Nisco, Agresti.
Oggi è una proprietà privata, proprietà della famiglia Mattera, che ne consente l’apertura al pubblico tutti i giorni dando la possibilità a chi lo desidera di toccare con mano una parte della storia di Ischia, visitando le diverse chiese presenti, tra cui la cattedrale dell’Assunta ricostruita dopo l’eruzione vulcanica del 1301 in sostituzione a quella che andò distrutta sull’isola maggiore. L’edificio fu realizzato sopra una cappella preesistente che divenne l’attuale Cripta.
La Cripta gentilizia della Cattedrale dedicata a S. Piero, con i suoi affreschi raffiguranti figure di Santi e stemmi di famiglie nobili ivi sepolti. Il cimitero delle monache, il carcere borbonico con le robuste porte, i massicci cancelli, gli spioncini dai quali i prigionieri venivano sorvegliati giorno e notte, testimoniano la severità del carcere, oggi invece scenario di mostre di diversi artisti; la Casa del Sole con i resti delle diverse epoche; e le numerose terrazze con viste panoramiche su Ischia Ponte, Cartaromana e su tutto il golfo di Napoli.
Durante il periodo estivo il Castello Aragonese è sede di molte manifestazioni culturali, tra cui concerti, mostre di artisti vari, e non di meno importanza sede di Ischia Film Festival. Non si può venire ad Ischia e non visitare il cuore pulsante dell’isola.